Estate 2009: seconda più calda degli ultimi 180 anni


Università degli Studi di
Modena e Reggio Emilia

COMUNICATO STAMPA

L’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha stilato un rapporto esauriente sulla conclusione dell’estate meteorologica 2009. E’ stata in assoluto la seconda estate più calda degli ultimi 180 anni, da quando cioè a Modena si raccolgono in maniera sistematica i dati meteorologici. Nel complesso tra maggio e agosto ben 56 giornate oltre i 30°C. Il livello delle precipitazioni quasi nella norma. Impressiona il ripetersi di estati calde: Modena, come del resto tutto il bacino del Mediterraneo, sta subendo un riscaldamento 3-4 volte maggiore di quello planetario.

Per il calendario meteorologico l’estate 2009 è già archiviata, poiché nelle metodologie adottate dagli esperti la stagione si conclude il 31 agosto. Ed ora dunque per loro è tempo di bilanci e di considerazioni. Così grazie alla lunga serie meteoclimatica dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che ha la sua sede storica della prima stazione modenese sul torrione orientale del Palazzo Ducale, dove fin dal 1830 si raccolgono preziose rilevazioni, si ha la conferma di quello che – fino a ieri – poteva essere solo una sensazione epidermica: l’estate 2009 è stata la seconda estate più calda degli ultimi 180 anni, superata solo alla “hyperestrema” estate 2003.

Più precisamente i numeri indicano una temperatura media estiva di 25.8°C, con uno scarto in positivo di 2.3°C rispetto al trentennio di riferimento 1971-2000, ma più calda di 0.7°C  anche della media del caldo decennio 1997-2007. L’estate 2009 entra così di prepotenza nel virtuale secondo gradino del podio delle estati modenesi più calde, superata solo dall’estate 2003, precedendo al terzo posto l’estate 1998, con una media di 0.2°C inferiore.

Fra le 10 estati più calde di Modena si ricordano nell’ordine: 2003, 2009, 1998, 1950, 2008, 2007, 2001, 1994, 1947, 2006. “E’ evidente – fa nota il meteorologo Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – come in questa classifica siano presenti ben 6 anni di questo breve scorcio di XXI secolo, e ad essi si aggiungano anche altre due annate (1998 e 1994) molto vicine nel tempo”.

L’estate più fredda invece risale al 1913, seguita da quelle del 1896 e 1940. Nelle dieci più fredde l’unico anno relativamente recente è il 1968, proprio al decimo posto. “Così come lo scorso inverno nevoso (ma non particolarmente freddo) – aggiunge Luca Lombroso – non era segno di una inversione di tendenza del global warming, anche questa estate non va presa di per se come una conferma: piuttosto è il segno di tendenza generale, l’indice del processo di  riscaldamento, sia locale che globale, ormai evidente a tutti, caratterizzato da record caldi a ripetizione e solo rari record di segno opposto. E, soprattutto, l’andamento a lungo termine appare ormai chiaro: a Modena riscontriamo un riscaldamento simile a quello globale, di circa 1°C nell’ultimo secolo. Ma va notato che su questo ha influito un’incredibile accelerazione nell’ultimo trentennio, durante il quale a Modena si è assistito ad un riscaldamento estivo che, se continuasse così, potrebbe addirittura innalzare l’asticella del riscaldamento di ben 9°C al secolo!

Le precipitazioni
Riguardo le precipitazioni, l’estate 2009 è risultata assai meno siccitosa del 2003 e pressoché nella media: 118.6 mm rispetto ai 73.1 mm di allora. Ma, la distribuzione delle piogge è risultata irregolare: un solo temporale, il 22 giugno, ha visto cadere circa un terzo della pioggia del periodo, mentre il resto delle precipitazioni è suddiviso in temporali abbattutisi con minore intensità sulla città, anche se accompagnati da considerevoli danni in provincia.

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~ di p@rick su settembre 2, 2009.

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